Jacques Derrida, in un dialogo-intervista con Jean-Luc Nancy, tratteggia la questione del "soggetto" o meglio della figura che è attribuita del nome di "soggetto", dopo la critica filosofica del novecento. Derrida compie una panoramica sui vari autori nei quali tale categoria è ancora centrale o quantomeno soggiacente al proprio sistema di pensiero. L'istantanea del filosofo franco-algerino mette in rilievo il paradigma del "soggetto" umano confrontato con quello del "soggetto" animale/animato in generale, rilevandone vicinanze e differenze. L'analisi arriva a mettere in discussione l'unicità, la non-dividualità e il privilegio antropocentrico del soggetto-essere umano. Tutto ciò legato alla dinamica introiettiva del "cibarsi di", del mangiare "chi" o "cosa".