Nel corso di cinque notti, un giovane uomo insoddisfatto interroga un saggio maestro circa la possibilità di essere felici. Il giovane uomo crede che la felicità sia un'illusione sfuggente, in un mondo caotico e pieno di contraddizioni, in cui tutti vogliono apparire e si sentono in perenne competizione tra loro. Il saggio invece è convinto che il mondo sia un luogo semplice, in fondo, e che la felicità sia alla portata di tutti: basta vivere nel presente lasciando andare il passato, essere se stessi senza farsi condizionare dal giudizio o dalle aspettative degli altri, non voler sembrare sempre i migliori. Che cosa serve dunque? Il coraggio. Di scegliere, di cambiare, di essere liberi. In questo dialogo lungo cinque notti, eppure senza tempo, è racchiuso un segreto. Un segreto che riguarda tutti noi, e che ci trasformerà, se saremo aperti ad accoglierlo. Un segreto che ci permetterà di guardare a fondo dentro noi stessi con sincerità assoluta, di liberare tutto il nostro potenziale e infine di ritrovarci, senza sforzarci di piacere per forza a tutti. Un segreto che ci condurrà all'essenza stessa della felicità.