Scrocchianti sfogliatelle, abusi edilizi, angiportiche disavventure, motorini imbizzarriti, barocchi ricevimenti fanno da sfondo, insieme agli innumerevoli personaggi dell'indigeno sottobosco, alla sempre più brillante e fortunata ascesa del nostro partenopeo eroe - regionalmente tanto quanto ontologicamente Cantante. Dalla scugnizziesca infanzia a spasso nei vichi, fino ai neomelodici successi della maturità, la rocambolesca carriera (e conseguente destino) del nostro vesuviano menestrello si compie però solo grazie a una perfetta opera di mimetizzazione: così endemicamente integrato nel suo natio territorio, infatti, da non poterli, a tratti, nemmeno più distinguere. Un atto d'amore verso una Terra che, sì, sarà pure caricatura, ma ogni volta rivela anche, e soprattutto, un'ultima verità.