Realtà composita e complessa, il Mezzogiorno tardomedievale viene qui presentato attraverso il filtro delle scritture contabili di una grande banca fiorentina: l'istituto di intermediazione creditizia impiantato a Napoli dai fratelli Filippo e Lorenzo Strozzi. Partendo dalla loro attività di mercanti e banchieri, di cui i Libri Giornali superstiti del banco napoletano e le Ricordanze offrono ampia e puntuale testimonianza, si approfondisce il tema dei rapporti e degli scambi tra i principali spazi economici del Mediterraneo occidentale nella seconda metà del XV secolo. Lo sguardo sulla capitale partenopea, oltre ad ampliare il quadro delle conoscenze riguardo a questa importante piazza commerciale e finanziaria quattrocentesca, sugli operatori economici coinvolti e sui rispettivi raggi d'azione e d'influenza, ha consentito, attraverso un metodo induttivo, di rilevare e ricostruire diversi aspetti della vita economica e sociale del Regno di Napoli al tempo di Ferrante d'Aragona (1458-1494).