Maggio 1945, Boemia occupata: le avventure di un gruppo di ragazzi negli ultimi giorni della guerra mondiale, tra jazz, amore e disillusione. Otto giorni cruciali nella storia d'Europa, dal 4 all'11 maggio del 1945, sono altrettanti capitoli dei Vigliacchi. In quelle giornate caotiche e incerte - la Cecoslovacchia è ancora occupata dai nazisti in rotta e l'Armata rossa sta per arrivare - Danny e i suoi amici sono un'anomalia nell'ordine delle cose. Da un lato i maggiorenti della cittadina in cui si svolge il romanzo cercano di organizzare una sorta di comitato civico per evitare ulteriori stragi, accordandosi anche con i tedeschi, da un altro i partigiani comunisti spingono per la rivoluzione, forti dell'arrivo dei sovietici. Nel mezzo i ragazzi, già disillusi dal mondo degli adulti e consapevoli che dopo la minaccia nazista si prospetta una nuova oppressione. Pur partecipando a loro modo al conflitto (e in modo per nulla vile, anche se gli atti di coraggio servono soprattutto a farsi vedere dall'amore di turno, ovviamente non corrisposto), hanno in testa la loro rivoluzione, vera esplosione di gioventù, la gioventù autentica, sincera e "ribelle" di ogni tempo: anche in quei giorni minacciosi vogliono solo suonare il jazz, grande passione dell'Autore, amoreggiare con le ragazze, con una voglia di futuro e una leggerezza che precorre gli anni '60. "I vigliacchi", primo romanzo di Skvorecký e subito grande successo, è stato scritto nel 1948-49 e ha avuto una travagliata storia editoriale e di censure.