Cosa collega mafia e terrorismo? Entrambi i fenomeni presentano analogie evidenti. Esistono, però, punti di contatto inediti più profondi rispetto alle pallottole e al sangue, secondo la lucida analisi dei due giovani storici, autori di questo saggio. I pentiti, ad esempio, assumono un ruolo chiave nell'ottica di riflessione che non trascura alcun particolare giudiziario: si tratta di collaboratori dello Stato o rivoluzionari disillusi che vogliono solo evitare il carcere a vita? Un libro a due «velocità» capace di sollevare interrogativi cruciali sui fenomeni criminali più sanguinosi della storia della Repubblica italiana e che restituisce un'immagine puntuale e dettagliata dello sgomento che pervase l'opinione pubblica dando definizione concreta ai nemici dello Stato. Spesso la distanza temporale dai fatti e l'analisi a posteriori sono in grado di indicarci - anche solo parzialmente - direzioni più convincenti.