Perché i fratelli, pur condividendo gli stessi genitori e lo stesso ambiente familiare, sono così diversi fra di loro? Perché si pensa al legame fraterno come una relazione positiva di amore e poi si osservano spesso conflitti e gelosie? Attraversando alcune dimensioni mitologiche (Caino e Abele, Giacobbe ed Esaù, Giuseppe e i fratelli, ecc.) e dimensioni letterarie (i fratelli Ashkenazi di Singer e i fratelli Karamazov di Dostoevskij), le autrici cercano di evidenziare ciò che caratterizza la dinamica fraterna, sostanzialmente fondata sulla diversità, sulla "unicità", l'elemento che "chiama fuori", verso una dimensione individuativa. Anche il legame tra fratelli, come tutte le dinamiche umane, si gioca fra opposte polarità, facendo sì che da ciò emergano aspetti di rivalità, inimicizia e potere, ma anche di collaborazione e solidarietà. In questo saggio si sottolinea che quello tra fratelli rimane un legame intenso e profondo, ancor più nei gemelli, per l'appartenenza di questi ad un campo psichico comune.