Semplice impiegato della magistratura delle opere della contea di Avellino, o così sembrava, Girolamo Graziano viene ucciso senza motivo apparente. Le indagini ordinate dalla marchesa Maria de Cardona e condotte dal bargello De Masi divergono in variegate direzioni, indirizzate da un groviglio di sospetti, di finte colpevolezze e di innocenze pure finte, di astute macchinazioni e di corrotti depistaggi, di personaggi esistiti o immaginati. Il racconto dei fatti si dipana nelle versioni rese dai vari protagonisti, ognuno dalla propria prospettiva e con il proprio linguaggio, per rivelare storie inattese del Rinascimento di una periferia dell'impero, reso possibile dall'opera di governo illuminata e liberale di Maria de Cardona. Le contorte vicende della triste morte di Girolamo Graziano e della svendita della purezza di una comunità, pure deturpata da orrendi torroni, delineano una novella disonesta, storica e post-moderna, articolata lungo ventisei sequenze narrative e trentuno tracce musicali.