In una imprecisata città della Romagna, tuttavia facilmente identificabile, una giovane donna incontra un arabo del Maghreb, nel quale si illude di trovare risposta alla sua vocazione agli affetti. Nasce di qui una intensa storia d'amore, ma tutta giocata sul polo femminile, per la sostanziale aridità dell'uomo, nel quale, assai più del sentimento, agiscono egoismo e opportunismo, cinismo e freddezza del cuore; e forse anche la diversità della cultura, come pure vien detto, ma forse solo in virtù dell'animo esacerbato della donna. Nel teso racconto, narrato in prima persona, l'io narrante svela senza pudori i meccanismi del sentimento, in una resa quotidiana alla forza della passione, anche quando essa significa umiliazione e sofferenza, e consapevolezza impotente della meschinità e della pochezza dell'uomo che ha mosso le forze del cuore.