In questo libro l'Autore si proponeva di contribuire ad una più precisa conoscenza dei principali protagonisti della lotta politica al tempo di De Gasperi, in modo che il realismo degasperiano risultasse per quello che era: alieno da pregiudizi e da interessi personali. Si tratta di una vasta raccolta di avvenimenti dell'epoca degasperiana. Avvenimenti grandi e, in apparenza piccoli, ma utili a definire quale fu il rapporto fra De Gasperi e i suoi avversari, favorendo l'accostamento del lettore ad una semplice verità: che tra le due anime della democrazia (venire a patti con l'avversario o essere intransigenti) bisognava sempre scegliere l'intransigenza. E De Gasperi fu veramente intransigente tanto da rendere la sua azione politica profondamente coinvolgente sotto il profilo personale. Cercato nei suoi scritti, nei suoi discorsi, nelle sue considerazioni, nei suoi appunti, in corrispondenza con le sue azioni, il personaggio appare come un antico guerriero che, al posto della spada, impugnava, ma senza alcuna ostentazione, la Croce. Egli aveva, secondo l'Autore, una visione, per così dire, trascendentale della politica, secondo la quale non possono esistere eroi positivi soltanto da una parte ed eroi negativi soltanto dall'altra parte, presentandosi al giudizio della Storia come il detentore di una formula politica che diede luogo ad un vero e proprio secondo Risorgimento. Scritto in un linguaggio che non indulge al gergo specialistico con il quale vengono solitamente trattate le questioni politiche, il libro si distingue per la proprietà delle immagini e delle parole e per l'immediato richiamo, nel testo, alle fonti delle citazioni, evitando così il sistema storico-intellettualistico delle note a piè di pagina, favorendo la lettura e dando al pensiero un carattere discorsivo.