Il volume propone le opere prodotte negli ultimi cinque anni dove si conferma la ricerca dell'artista concentrata sul dialogo tra fotografia e pittura nel confronto tra figurazione e astrazione. Una serie che «si è sviluppata intorno all'osservazione e alla elaborazione di ordinari chiusini». Un metodo simile a quello adottato in passato, quando le fotografie della Peill catturavano la realtà di tutti i giorni, ma ciò che differenzia questa produzione è che lo sguardo non si muove più in un giro d'orizzonte ma si rivolge verso il basso, attento a quegli oggetti variamente operati che spesso calpestiamo inavvertitamente. Qui l'operazione è assoluta, non più velature o filtri. Nei fatti, però, la realtà registrata dallo scatto fotografico è presa nel gioco del micro e del macro che, producendo un meccanismo astrattivo, genera di fatto quel medesimo effetto di sollecitazione dello spettatore.