Argomento vastissimo quanto inafferrabile, quello della rappresentazione del femminile forgiata da uno sguardo maschile/maschilista, rappresenta un campo di studio che oggi può essere nuovamente indagato anche alla luce dei recenti fatti sociali. Una visione che, nel XX secolo, viene gradualmente rielaborata e al fine scardinata, facendo emergere, soprattutto nella sua seconda metà, una inedita complessità e, pertanto, nuove possibilità di interpretazione in ogni settore di studi e ricerca. In questa prospettiva antica e insieme proiettiva, l'Istituto Villa Adriana e Villa d'Este - Villae, il Museo Nazionale Romano e il Parco Archeologico di Pompei hanno organizzato un progetto espositivo ed editoriale dedicato alla doppia valenza del femminile nell'immaginario occidentale. Da Medea a Penelope, da Saffo a Cleopatra, passando dall'intimità della casa agli intrighi delle corti, quello che si declina è un viaggio immaginifico, visivo, antropologico e letterario, attraverso il mito e la storia: il percorso restituisce così simboli di cui oggi si può dare una lettura critica complessa, oltre che fungere da matrici di genere. La donna della tradizione biblica e la grazia dello sguardo nei volti della statuaria classica si confrontano con la complessa vicenda di Erodiade e Salomè, con la dissolutezza o fermezza morale delle tante decollatrici e sulla complessità di figure ambivalenti quali ad esempio quella di Maria Maddalena.