"Quando ero bambino mi faceva grande soggezione l'imponente busto marmoreo, lì, nella nicchia al termine del lungo corridoio nella nostra casa a Tabiano: lunga barba, volto austero, ma profondamente umano. Assisteva immobile ai giochi infantili di noi tre fratelli Giacomo, Gian Carlo e Rosandra. Papà e mamma ci raccontavano che quel busto raffigurava Carlo Gatti, il padre di nonna Rosa, che aveva fatto fortuna a Londra con i ristoranti, i gelati ed il ghiaccio. Più avanti negli anni, sempre un fugace sguardo passandogli rapido davanti, ma con maggior conoscenza di causa: il bisnonno era stato il 'Grande Patriarca' che conquistò la capitale di un impero partendo dalla sperduta val Blenio in Canton Ticino, Patria della sua e della mia famiglia. Anche oggi, ormai ai limiti della vita, guardo nel passare quel volto austero, proprio a fianco della luminosa immagine del filosofo Francesco Acri, bisnonno della mia indimenticata Gabriella. In occasione dei duecento anni dalla nascita ho deciso di ricordare Carlo con un libro a lui dedicato. Un ricordo che ha necessariamente utilizzato come base il faticoso e meritevole lavoro di quanti hanno già scritto, dalla Kinross al Peduzzi, da Peter Barber a Fernando Ferrari, alla stessa Cuneo, ma che desidera rivisitare e personalizzare i fatti già conosciuti, integrandoli con lettere di Carlo alla figlia Rosa e al futuro genero Giacomo, insieme ad altri numerosi documenti conservati amorevolmente da mio padre nei polverosi archivi di famiglia." (L'autore)