"L'Istituto LUCE (acronimo per L'Unione Cinematografica Educativa) nasce nel 1924 per volontà e sotto il controllo di Benito Mussolini, già da due anni capo di un governo che in breve tempo trasformerà il Regno d'Italia in una dittatura fascista. Nel Novecento lo comparsa delle masse sulla scena pubblica richiede alla politica (così come alle industrie di prodotti commerciali) di sperimentare nuovi strumenti di consenso e di controllo delle coscienze, e lo sviluppo dei media moderni fornisce soluzioni prima impensabili, anche per il governo delle immagini. Negli anni Venti l'Italia è un paese ancora in gran parte contadino, con milioni di analfabeti, pochi leggono i giornali e lo radio è ancora in via di sperimentazione. La fotografia però ha raggiunto ormai un alto livello tecnico e se ne può sfruttare il potere comunicativo ed emotivo; inoltre numerose sono le sale cinematografiche (ma poche nelle campagne): al cinema in verità gli spettatori preferiscono i film sentimentali o avventurosi di Hollywood, ma questi possono essere introdotti da brevi "giornali cinematografici" e da film "dal vero" che raccontino al paese lo nuova Italia in costruzione. Dopo l'Unione sovietica l'Italia è il primo Stato ad impegnarsi direttamente e sistematicamente nella produzione cinematografica 'nonfiction'."