Una madre, una figlia, uno specchio. E un padre appassionato di musica lirica, che c'è e non c'è. Ecìla è una bambina che cresce in un ambiente familiare conflittuale. Le fanno compagnia un libro custode, una macchina da cucire Singer che canta a suo modo e il canto dell'ineguagliabile Maria Callas. Ecìla è confusa: obbedire alle aspirazioni della madre, che la vorrebbe psicologa, o imitarne il mestiere di sarta per identificarsi con lei? In fondo è un po' la stessa cosa: di dentro o di fuori, si tratta pur sempre di fare rammendi, unire parti sfibrate e isolate, cucire tessuti e ricucire rapporti. Ciò che Ecìla sceglierà non sarà definitivo. Se vorrà riappropriarsi di sé stessa dovrà avere, a un certo punto, il coraggio di rovesciare la sua vita, dovrà attraversare definitivamente lo specchio e disubbidire. Per imparare a desiderare.