Gino Bartali è nato a Firenze il 18 luglio del 1914. Sempre a luglio, ma questa volta il 14, dell'anno 1948, una notizia fulmina gli italiani: "hanno sparato a Togliatti". L'Italia è nel caos, si rischia la guerra civile. In quei giorni Bartali partecipa al Tour de France, è in ritardo di oltre 20 minuti dal primo. Il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi telefona a Bartali la sera prima della quattordicesima tappa. Gino il giorno dopo trionfa, conquistando la maglia gialla, che manterrà fino all'arrivo a Parigi. Con questa impresa Bartali esce dalla storia e entra nella leggenda, dando un contributo decisivo alla pacificazione tra gli italiani. A cento anni dalla nascita, questo volume ripercorre il romanzo della sua vita. In Israele è stato dichiarato "giusto fra i giusti" e qualcuno, nel mondo cattolico, vorrebbe aprire una causa di beatificazione. Onori questi che spettano non soltanto a un grande sportivo, ma a un uomo passato alla storia d'Italia anche per le sue imprese civili e per la sua straordinaria condotta morale. Il protagonista di questo libro è dunque l'uomo che gli sportivi di tutta Europa hanno chiamato l'uomo d'acciaio, per la forza fisica e per l'eccezionale resistenza alla fatica. I francesi, che lo hanno temuto e ammirato, lo chiamavano "Le lion de Toscan". Negli ultimi anni di carriera, quando continuava a correre, e anche a vincere nonostante fosse vicino ai 40, diventò "l'Intramontabile."