Negli anni '80 e '90 quando si entrava in un bar si sentivano rumori inconfondibili. Legno e poi ferro. Rumori sordi. Non erano le stecche, neanche le bocce. C'era qualcuno che, tra un caffè e l'altro, tra un amaro e l'altro, tra una birra e l'altra, si sfidava a calciobalilla. O calcetto. O biliardino. Poco ne sappiamo di questo gioco. La sua invenzione è circondata da un'aura di mito, la sua diffusione è stata travolgente, il suo ritorno, oggi, ne fa uno degli oggetti più cult degli ultimi anni. Se Togliatti disse "una sezione per ogni campanile", noi oggi vorremmo "un calciobalilla per ogni bar". Ne siamo certi, sarebbe un mondo migliore.