[...] Quello di van Westerhout è un progetto in "cantiere" che egli non ha il tempo di realizzare appieno, ma dal quale elabora dannunziane visioni di crepuscolari insonnii nonché allegorici percorsi di farfalle vaganti capaci di spingersi in traiettorie che annusano le varie essenze della vita. Di sicuro in questo mondo variegato e ricco di stimoli, il pianoforte è lo strumento che meglio di tutti sposa l'indole creativa ed eclettica di Niccolò van Westerhout. E questo sia quando si fa portatore di esigenze pratiche, le richieste del pubblico pagante dell'Italia fin de siècle, sia quando fa propri sentieri esistenziali che mettono a nudo il suo vero essere di musicista di frontiera colto e appassionato. [...]