Per fare storie che siano terapeutiche occorre varcare la soglia del noto e mettersi in viaggio nei territori della psiche. Per immaginare fiabe e ordire favole che curino è necessario incontrare le voci vitali del profondo. Per intrecciare poesie medicamentose bisogna prendere la metafora per il verso giusto. Inventare le avventure rocambolesche dei personaggi che abitano i teatri interiori, svelare un diario intimo di ruoli e andare a comporre un tessuto articolato nel quale ogni tappa è un passaggio sulla via dell'eroe... o del Matto dei Tarocchi: ecco cosa vuol dire fare storie. Dall'incipit allo sviluppo di tracce immaginative, le autrici e il gruppo di contributori accompagnano gli addetti ai lavori della relazione psicologica, ma non solo, dentro una clinica tutta da raccontare, in un mondo di teorie e tecniche dove la parola si fa elemento trasformativo. È un mondo che diventa luogo di incontro autentico tra aspetti di sé, spazio narrativo dove esplorare i variegati significati dell'esperienza del vivere percorrendo nuove strade del possibile. Le lettrici e i lettori sono invitati a sperimentare in prima persona il proprio fare storie, addentrandosi nei meandri delle parole e nella creatività del silenzio, scoprendo la ricchezza simbolica delle proprie trame.