Effemeridi del film si occupa dei cosiddetti "ephemera" - documenti, perlopiù di carta, spesso prodotti sulla spinta di un'urgenza emotiva, intellettuale o artistica, solitamente destinati a una comunicazione transitoria - come fonte di storia del cinema. Il volume offre una serie di analisi di oggetti culturali originali (album di ritagli, scrapbooks, cigarette cards, ecc.) e, attraverso questi casi di studio, sviluppa una riflessione teorica e metodologica intorno alla nozione di "ephemera", muovendo da alcuni studi pionieristici nel campo dei film studies e dalle ascendenze del "nuovo materialismo" nel campo della storia dei media e dell'archeologia dei media per approdare a un'accezione ampia del termine, comprensiva di paratesti e "minor media". Prendendo in esame fondi archivistici privati e istituzionali, materiali e miscellanee provenienti da collezionisti e da archivi, il libro getta un ponte tra la storia dei film e il contesto nei quali i film sono mostrati e visti, il reticolo di discorsi che avvolge produzione e consumo, il ruolo del cinema nella vita quotidiana e il suo spazio nelle vite individuali.