"E alla luce del lupo ritornano" è un libro che affascina come l'Odissea, che ha la lussureggiante magia di un classico come Le Mille e una notte, l'incanto rarefatto e impalpabile di una favola raccontata d'inverno, davanti al fuoco. Il romanzo si offre come uno scrigno stupefacente di storie, di racconti che stregano: il prodigio affabulatorio ne fa un mosaico scintillante, un caleidoscopio. Si snoda come una formula arcana che lenisce, e che diventa un atto di fede nella letteratura, nel suo potere di esorcizzare il mistero del mondo, assieme ai terribili "lupi". I lupi sono le inquietudini ancestrali dell'uomo, i suoi pozzi neri: la natura del reale, enigmatica, insondabile; la menomazione fisica e la malattia, "stigmate" di un'eccellenza segreta; la tragicità della scoperta del proprio io, il vero io; la concezione mitica della Storia; il legame, che nulla scioglie, tra Amore e Morte.