Diario di angoscia ispirato a un pacifismo intransigente, "Due imperi.... mancati", scritto a partire dall'estate del 1914, è un atto d'accusa all'interventismo degli intellettuali che vollero la partecipazione al conflitto e la imposero al popolo: nessuna idealità patriottica - sostiene Palazzeschi - può giustificare il sacrificio di un continente. Vissuta nelle retrovie, nelle caserme, in luoghi squallidi e antieroici, a fianco di soldati terrorizzati dall'incubo del fronte, la guerra palazzeschiana diventa una atipica vicenda di disgusto e umiliazione che, lasciandosi alle spalle gli esperimenti delle avanguardie, approda a un cristianesimo della pietà e del dolore.