Gran parte della raccolta è stata scritta negli anni della pandemia, quando siamo stati sottoposti a provvedimenti di limitazione della libertà. In essa si alternano l'amara constatazione della perdita, per molte persone, della ragione, la forte speranza che esista un gruppo di persone che non ha né ceduto né creduto al racconto che veniva ovunque diramato, la voce di chi, assecondando quanto veniva detto, ha avuto conseguenze gravi, e quella di chi, invece, ha resistito. Ci sono poi poesie a sé stanti ma che possono comunque entrare in queste "parole dal lockdown". Nate come reazione di un momento, scritte quasi tutte di getto, queste poesie sono un tentativo di ripresa di coscienza e dignità umana.