Questa sera incontrerò Alberto Sughi e non nascondo una certa euforia e un certo timore reverenziale. Eccolo in fondo alla saletta tappezzata di opere che raffigurano interni di caffè e strade di malaffare abitati da creature dagli sguardi persi, da coppie che non comunicano tra loro. Eccolo Sughi, alto e robusto, i capelli corti e brizzolati, un bell'uomo, avanti negli anni, elegante in un abito blu notte.
Raffaele Nigro