Con me porto il suono d'un ricordo che se sento in tanto transito far cenno intorno e ridere da un viso, di tutte le parti della vita una, più si dà a parer viva, qualunque sgomento o capriccio il tempo eserciti fra le nostre domestiche mani. (Giuliano Goroni) Il «richiamo [di Pasolini] alla "forza del Passato" non è nostalgico, ma prospettico. [...] La nostalgia, in effetti, non può essere intesa come un sentimento meramente reattivo. Se essa, come notava Heidegger, coincide con il dolore scaturente dalla vicinanza di ciò che ormai è lontano, si può, allora, plausibilmente sostenere che esiste anche una nostalgia prospettica: che, cioè, non si limita a rimpiangere con struggimento e inerzia ciò che non è più, ma che, al contrario, si adopera attivamente per far sì che il passato e le sue potenzialità tornino a essere in forme rinnovate [...]». (Diego Fusaro)