Forse mai come in questi tempi l'educazione è stata attraversata da importanti criticità. Le finalità, gli assetti, le logiche, le didattiche così faticosamente delineate e stabilizzate nella modernità non sembrano reggere alla dinamicità, alle incertezze e alle contraddizioni della cosiddetta postmodernità. Non vi è luogo, soggetto, esperienza, tempo dell'educazione che non sia interessato da interrogativi rispetto al proprio senso, agli obiettivi, al che fare e al come fare. Tutto ciò mentre i processi educativi e formativi sono sempre più considerati un essenziale capitale per lo sviluppo individuale, collettivo e sociale, e per affrontare adeguatamente le innumerevoli sfide della contemporaneità. Le criticità riguardano la scuola, la principale e consolidata esperienza educativa istituzionale, ma anche quelle diffuse, poliedriche e intenzionali azioni educative che si svolgono all'esterno di essa. In questi ultimi anni le difficoltà sono state molte, come pure gli arretramenti e i ripensamenti, ma vi è stata anche molta capacità di analisi, ricerca, iniziativa e sperimentazione, immaginazione. Il libro contiene contributi teorici che originano da differenti sguardi disciplinari e rielaborazioni di alcune significative esperienze italiane, perché l'idea di scriverlo è partita proprio dall'intenzione di superare i limiti delle divisioni istituzionali ma anche dei saperi e delle loro applicazioni, nonché della separatezza fra teoria e pratica.