Una piccola galleria di ritratti di persone non reali, suggerita da incontri, conversazioni, frequentazioni. Confrontate con l'inevitabilità della morte, destinate a lasciare comunque qualcosa dietro di sé, che sia un dono o un intercalare, una visione privata o una parola soltanto, queste persone riescono, in qualche modo, ad andare oltre la loro prevedibile fine. Il "tempo chiuso" del titolo ha forse a che fare anche con il particolare momento del lock-down, ma è pure una sorta di confine che risulta necessario a bloccare un ricordo, a mettere a fuoco un vólto, a circoscrivere un pensiero, per farne materia di memoria viva e presente. Con una nota di Alberto Bertoni.