«Immergersi nelle Declinazioni di Michele Lalla significa scoprire una poesia alta, matura, impegnativa, che occorre leggere e rileggere con la giusta attenzione per coglierne e la sua ricchezza e apprezzarne la complessità. Lalla, infatti, ricama i suoi versi utilizzando uno stile raffinato che, pur seguendo una metrica prevalentemente libera, appare continuamente sottoposto a una sorta di personalissima regula, che disciplina i suoi componimenti, conferendo a essi una specie di rigore. Grazie a ciò, le liriche seguono con costanza il proprio ritmo e trasmettono la propria musicalità, risultando armonici e melodiosi.[...]» (dalla Prefazione di Francesco Marchianò) «Quest'ultimo lavoro, che Michele Lalla propone, è certamente un lavoro complesso, un esame d'intelletto e cuore, una sorta di equazione sospesa fra "il sentire e il vedere", ovvero la giusta distanza fra la realtà e il desiderio. Difatti, è un pensiero lungo, che raccoglie e racconta l'indagine socio-emozionale della "vita", il quotidiano incontro con le esigenze umane che "guardano" oltre la propria "dimensione". Quindi questo libro induce ad "entrare" nella spiritualità del poeta, cosa non facile, richiede un'attenzione delicata e nel frattempo decisa perché si sfiora il "sé" dell'autore, quello primordiale e nel frattempo modificato dagli sguardi sul mondo. E, come dice Michele, nella sua postfazione, "Ogni autore si deve sempre e comunque incoraggiare con ostinazione a migliorare e deve corroborare il suo spirito con l'espressione che è meglio scrivere versi, che essere persi in buchi di universo. Cosí lo sperdimento svanisce nel ritrovarsi dentro i versi, in viaggio almeno verso il centro del proprio sé o in uno spazio di parole d'anima".[...]» (dalla Prefazione di Antonio Nesci)