Luigi Meneghello ha organizzato un fondo documentario delle proprie carte, provvedendo poi a dividerlo tra più soggetti conservatori. Il fondo più cospicuo è conservato all'Università di Pavia, mentre nuclei minori si trovano a Reading, a Malo e a Vicenza. Il libro analizza quest'ultimo fondo, denominato "Carte Meneghello", conservato alla Biblioteca civica Bertoliana. I materiali visionati hanno messo in evidenza una natura molto frammentaria. Emerge dagli stessi, infatti, una folla di interlocutori: alcuni di loro sono sconosciuti, mentre altri costituiscono l'intellettualità vicentina (e non solo) del suo tempo: si spazia, ad esempio, dalle missive di amici d'infanzia alle raffinate lettere di accademici e letterati (tra gli altri, Norberto Bobbio, Maria Corti, Ettore Gallo, Primo Levi, Claudio Magris, Goffredo Parise, Neri Pozza e Andrea Zanzotto). Le missive del fondo vicentino, così ricche di informazioni, spunti e riflessioni sono state combinate con una storia delle opere meneghelliane e della loro ricezione, al fine di far meglio comprendere l'universo di Meneghello e il suo ruolo nel panorama letterario italiano. Prefazione di Lorenzo Renzi.