«Da tante parti mi viene detto che il mio lavoro ha valore, che ho portato a compimento qualcosa, che ho esercitato un influsso. Questa risonanza legata al lavoro di una vita è molto bella, appaga e dà un senso di gratitudine. Oltre a consapevolezza di sé. Ma a cinquant'anni una tale sensazione non è più così incontenibile e orgogliosa come a trenta. Poggia sulla conoscenza di se stessi. Si ha piena coscienza dei propri limiti verso l'alto e verso il basso. La gloria non ubriaca più.»