Quinta silloge poetica firmata Davide Gallo dal consueto ritmo musicale con marcato stile filastrocchegiante formata da brani in rima unica e alternata. L'autore spazia tra molteplici tematiche, universali e personali, senza mai perder in coerenza di penna e preannunciando, da titolo in copertina, come tutto in sé al mondo sorga attraverso un dato principio in perenne mutevole divenire al quale ne corrisponde la annunciata fine: Alfa e Omega; quivi si insinua l'uomo, pura anima intrappolata nel mortale corpo fatto di carne, incapace d'accogliere pacificamente la transitoria condizione posta della terrena finitezza. La poesia quale idealistico anello di congiunzione tra la fuggevole transitorietà esistenziale e la eterna immutabilità ancestrale, cosicché l'uomo possa servirsene per completare il millenario processo evolutivo verso la piena e consacrata accettazione propria condizione spirituale.