Il volume, rintracciando le origini, individuando i protagonisti e delineando la geografia e la tipologia di una lavorazione antica, osserva, da una prospettiva economica e sociale, come moda e innovazione hanno interagito nella manifattura del bottone, caratterizzando in modo originale, nel corso dei secoli e all'interno del contesto europeo, l'evoluzione del caso italiano. Si tratta di uno scenario ancora poco noto, che solo raramente, in forma sporadica o indiretta, ha attirato l'attenzione degli studiosi e, soprattutto, degli storici economici e sociali. Esso merita, tuttavia, di essere riscoperto, proprio attraverso un'analisi comparata di lungo periodo, al fine di spiegare le radici profonde del primato raggiunto dai bottoni made in Italy nel corso del Novecento, dalle raffinate creazioni di oreficeria del periodo rinascimentale alla vasta gamma di bottoni di vetro e in filo di seta dell'Età moderna, alle imitazioni e reinterpretazioni dei bottoni in lega metallica francesi e inglesi del Settecento e del primo Ottocento, fino all'introduzione, nella seconda metà del XIX secolo, del metodo tedesco di lavorazione dell'avorio vegetale, che diede l'avvio, anche in Italia, a un modo completamente nuovo di fabbricare i bottoni.