Uno scritto minore di Curzio Malaparte, datato primi anni Trenta e dedicato al «trasformismo» politico nell'Italia liberale, ha per titolo "I custodi del disordine". Definizione che ben si adatta al «d'Annunzio politico». Un custode (conservatore) del disordine (rivoluzionario). Seguendo questa linea ideologica e culturale, il Vate degli Italiani - oltre a essere d'Annunzio, cioè un inclassificabile - finisce per incarnare la più importante espressione della «rivoluzione conservatrice» italiana. Prefazione di Marcello Veneziani.