L'opera indaga e definisce la figura dell'erudito veneziano Apostolo Zeno (1668-1750) con precipuo riferimento alla sua importante collezione di monete antiche e alla sua competenza nel campo della disciplina numismatica. Giunto a Vienna nel 1718 su invito di Carlo VI d'Asburgo che lo volle alla sua corte in qualità di poeta cesareo, lo Zeno vi rimarrà fino al 1731. Qui si dedicherà con sempre maggiore assiduità alla raccolta e allo studio delle monete antiche sino a realizzare una collezione straordinaria composta da oltre diecimila esemplari. Egli poté riuscirvi soprattutto grazie alle notevoli disponibilità economiche garantitegli dal suo servizio presso l'Imperatore e alle numerose amicizie che seppe intrattenere con alcuni dei più importanti collezionisti italiani della sua epoca, da Giandomenico Bertoli ad Annibale degli Abbati Olivieri. Il libro ripercorre la storia, le vicissitudini e il destino che coinvolsero la raccolta, attraverso una ricerca che appare ancora in costante e progressiva evoluzione. Prefazione di Andrea Saccocci.