Frutto di un lavoro di ricerca decennale, "Corpo estraneo" ricostruisce per la prima volta la vicenda biografica di Giorgio Vale, figura di spicco della sanguinosa stagione dei Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR), il più importante gruppo armato dell'estrema destra, attivo tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta. Vale è stato un neofascista anomalo, difficilmente inquadrabile in facili cliché interpretativi, in virtù della sua pelle nera, derivante delle origini eritree del padre Umberto. Un black italian che proietta la storia coloniale, così distante nel tempo, fino ai più tumultuosi anni della storia repubblicana. Già militante di Terza Posizione, gruppo del caotico magma extraparlamentare nero nella Roma degli anni settanta, Vale bruciò le tappe della militanza radicale tramite un'escalation irreversibile che lo condusse nei NAR, lo vide erroneamente collegato alla strage di Bologna e che si concluse tragicamente in un appartamento di periferia nel maggio 1982. Suicida, nella versione della Procura di Roma; ucciso dalla polizia, con la benedizione del SISDE, secondo la famiglia. La vicenda biografica di Vale e la parallela ricostruzione storica degli ambienti dell'estremismo nero sono condotte in modo approfondito, sulla base di una ricerca innovativa che si avvale di molte fonti istituzionali, solo recentemente rese accessibili. Questa mole documentale è inoltre integrata da un importante apparato di fonti orali e si avvale del prezioso archivio familiare, prodotto e conservato negli anni dal padre di Vale per cercare di dimostrare la tesi dell'omicidio del figlio. Un libro che colma un grande vuoto storiografico negli studi sul neofascismo italiano e sulle vicende a essi attribuite e mai del tutto chiarite, in primis la strage di Bologna. Prefazione di Guido Salvini.