I passeggeri di uno scompartimento ferroviario cercano di gettare dal finestrino un compagno di viaggio. Un signore vuole passare per fesso. Due turisti vogliono assistere alla cavatura di un dente. Un bandito viene disturbato mentre lavora. La moglie indignata di un ergastolano. Un benefattore senza mendicanti da beneficare. Nel mondo alla rovescia di Anton Germano Rossi (1899-1948) può accadere di tutto. Collaboratore fisso dei più diffusi giornali umoristici d'epoca fascista (il «Marc'Aurelio», il «Travaso», il «Bertoldo»), il Milite (oggi) Ignoto Rossi fece il contropelo al regime con le sue novelle (o meglio, "contronovelle"), che capovolgevano la logica della realtà e mettevano in discussione ogni tipo di autorità. Tanto che, nel tempo, l'umorismo dell'autore più che la contingenza della satira politica tocca le vette dell'assurdo e fa pensare ad Achille Campanile ed Eugène Ionesco.