Viviamo in una società dei consumi. Attraverso l'acquisto esprimiamo la nostra identità, la nostra posizione sociale, le nostre idee. Sempre più spesso usiamo i consumi anche per partecipare, come strumento di cittadinanza. Si chiama consumo critico. «Comunicazione solidale» affronta il profondo cambiamento nelle preferenze e nei criteri d'acquisto in atto negli ultimi decenni, dei movimenti che usano il consumo per modificare il funzionamento del mercato o il comportamento delle imprese. Sono davvero numerose le pratiche di consumo responsabile, tra queste il volume concentra l'attenzione sull'acquisto di prodotti realizzati adottando criteri di sostenibilità e responsabilità sociale o da agricoltura biologica compiuti attraverso l'organizzazione collettiva dei GAS, i gruppi di acquisto solidali. Il movimento dei GAS, il prossimo anno, compirà trent'anni. Eppure, in tutto questo tempo, non ha costruito una solida organizzazione nazionale, non ha beneficiato di interventi pubblici o sovvenzioni, anzi si è sviluppato praticamente all'oscuro sia dell'attenzione pubblica e dei media, sia della politica e del mondo imprenditoriale. Proprio per questo la sua storia è interessante e a tratti miracolosa. Partendo dall'analisi della comunicazione il volume cerca di rispondere a una semplice domanda: come hanno fatto?