La perenne contrapposizione tra scienza, intesa come conoscenza attraverso ricerca e sperimentazione, e religione, analizzata come l'insieme di dogmi di fede, ha da sempre contraddistinto la vita sociale dei paesi occidentali, dove la percezione del divino nella vita quotidiana è inversamente proporzionale alla cultura posseduta. Il problema non è negare l'esistenza di Dio, ma almeno liberarci dalla visione antropomorfa del Nostro. Un Dio che, solo a chi gli dedica preghiere, elargisce favori, rimette peccati, dà sostegno e supporto morale, regala affetto, devolve benevolenza, offre grazia e anche lavoro a discapito di altri, come si trattasse di un comunissimo onorevole, senatore, sindaco, assessore, imprenditore, cardinale o un qualsiasi altro che detiene un potere a qualunque titolo.