Il volume offre al lettore uno sguardo sui territori governati dai Moncada in Sicilia, tra Cinque e Settecento, da Caltanissetta alle aree etnea e madonita sino alla realtà aretusea per poi arrivare verso il nucleo girgentano/saccense. Feudi e città rappresentavano gli elementi sui quali si reggeva e fondava l'esercizio del potere nell'isola. I Moncada, duchi di Montalto, di Bivona e principi di Paternò, oltre che conti di Caltanissetta, Adernò, Augusta, Caltabellotta, Collesano e Sclafani, e signori di altre terre, hanno lasciato i segni della loro committenza in opere che ne testimoniano ancor oggi la ricchezza. Impianti urbani di nuova fondazione, castelli, palazzi, torri, monasteri, conventi e luoghi della produzione sono sia espressione della gestione del territorio che attestazione del connubio tra architettura, arte e potere politico finalizzato a conferire al casato influenza nel Parlamento siciliano e i connotati della nobiltà urbana.