Vino di nobili natali, il Chianti è diventato una delle bandiere del vivere italiano. Due importanti voci della ricerca storica e dell'agronomia italiana accompagnano il lettore alla scoperta della sua storia e del suo percorso enologico. La storia del Chianti si lega indissolubilmente a quella dell'Unità d'Italia attraverso la figura del barone Bettino Ricasoli, produttore di vino e fine politico. La passione per l'agricoltura, e in particolare per la viticoltura e l'enologia, nel barone Ricasoli si mischia intimamente all'attività politica, che nel 1861 lo porta a succedere a Cavour alla guida del neonato stato italiano. Il suo impegno è grande nell'ammodernamento del sistema agrario nel contesto degli ideali risorgimentali. Nel suo Castello di Brolio, al centro della zona di produzione del Chianti, conduce i suoi esperimenti per la produzione di vini di qualità adatti all'esportazione, stabilendo nel 1872 la storica formula che prevedeva la presenza di Sangiovese, Canaiolo nero e Malvasia. Con Ricasoli il Chianti conquista il ruolo di primo piano che lo porterà a essere identificato tuttora come simbolo dell'enologia italiana. Prefazione di Francesco Ricasoli.