Secondo l'Autore del libro, mons. Spreafico, Vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino e Vescovo di Anagni-Alatri, i poveri ci evangelizzano, ci permettono, cioè, di incontrare il Signore, perché ci fanno uscire da noi stessi; in qualche modo, ci costringono a chinarci su di loro, sui loro bisogni, e a stabilire con essi una relazione, come fece Gesù. In questo senso scopriamo il significato vero della carità, che è molto di più che solidarietà e assistenza. I poveri non sono soltanto i destinatari della nostra bontà, ma sono un luogo teologico della presenza di Gesù e ci aprono le porte all'incontro con lui. Si tratta, dunque, di uscire dall'idea di dover solo assistere, ma di passare, come Gesù, lungo le strade e i luoghi di vita, per incontrare, avvicinarsi, ascoltare, stabilire una relazione che provoca guarigione, perdono, vince l'isolamento e l'esclusione, include. Mediante l'amore per i poveri si partecipa concretamente alla costruzione del Regno di Dio.