Non è solo per la sua condotta perversa e incendiaria che la figura di Catilina interessò Sallustio mentre cercava di comprendere la crisi che aveva precipitato Roma nel caos. Catilina viene presentato come vastus, divorato dal suo stesso desiderio fuori misura, ma anche varius, impossibile da collocare una volta per tutte dalla parte dei buoni o dei cattivi: Sallustio vide in lui un segno dei tempi. I primi a rimanere fatalmente affascinati da lui, come Sallustio sottolinea a più riprese, furono i giovani. A partire da questo dato, il volume porta alla luce un aspetto non ancora indagato dell'opera sallustiana: il conflitto tra padri e figli come trama nascosta all'interno della storia della congiura. Questo scontro diventa per Sallustio metafora della decadenza di uno Stato nel quale i figli dei patres conscripti hanno scelto Catilina. Prefazione di Paola Francesca Moretti.