Punto di partenza di Caro Vincenzo è un lontano fatto di cronaca, avvenuto nella notte tra il 17 e il 18 Ottobre del 1969: la sparizione della Natività di Caravaggio, posta sopra l'altare maggiore dell'Oratorio di San Lorenzo. Attorno a essa lo scrittore costruisce una storia avvincente e immaginaria, in cui protagonista è un impiegato della Sovrintendenza - Vincenzo Alesci -, furiosamente innamorato dell'arte, e, in particolare, della sparita Natività; un furto che continua a ossessionarlo, fino a spingerlo dopo decenni l'occasione è un imprevisto evento - a buttarsi, anima e corpo, in un'accanita ricerca della tela. Ad accompagnarlo, in questa indagine, oltre a variegati personaggi minori, due donne: Giulia, protettiva e appassionata ex moglie, con cui condivide la casa e una ritrovata intimità amorosa; e Linda, amore giovanile e compagna d'Accademia a Firenze, che dopo anni di oblio ritrova all'improvviso a Palermo: ambigua e sfuggente proprietaria di un negozio di antiquariato.