Un arco di tempo che dura oltre quattro secoli congiunge il 1600 di Napoli con l'attualità del Golfo di Genova, passando per le vicissitudini di un rosario di generazioni, che è il caleidoscopio ovvero la stanza magica ove si rinnovano indefinitamente la vita e la morte, la gioia e il dolore, le fortune e le disgrazie che rappresentano la sostanza delle emozioni positive e negative di qualsiasi vita umana. Il filo rosso che indirettamente congiunge la successione dei grani del rosario generazionale è un ciondolo d'oro ricevuto dal capostipite che non a caso si chiama Donato Esposito: il donatore è Michelangelo Merisi, più noto con lo pseudonimo di Caravaggio, tratto dal quartiere milanese in cui nacque il pittore. Il libro, dapprima, è scritto in stile di cronaca vintage, per poi approdare allo stile di racconto dialogato, segnando indirettamente il passo dei tempi.