Ecco il primo Cahier de Monstres, quaderno di segni, i mostri sono prodigi, ammonimenti. Dedicato all'opera di un'artista originale, Teresa Iaria. Un racconto nel tempo, che è insieme autobiografia, riflessione, dichiarazione di poetica, laboratorio in atto. Ogni immagine è già stata detta, ma siccome nessuno ascolta bisogna sempre ricominciare. Come nelle caverne di Lascaux, l'artista percorre a ritroso la figurazione cancellando, con il suo operare, la mendace divisione di astratto e figurativo. Bisogna dipingere nel buio che precede la distinzione di luce e tenebra, là dove l'origine sta per accadere. Teresa Iaria nel suo lavoro di artista, nel suo tenace corrispondere a una vocazione, getta ogni figura nel caos primordiale che l'ha concepita. Come se l'immagine fosse inscindibile dal suo movimento, sempre sul punto di divenire altro: una metamorfosi che è un eterno fiorire, una fioritura successiva. In questi giardini immaginali, abitati da una strana, misteriosa grazia.