Opera di narrativa, questo volume è il secondo di una ideale trilogia i cui protagonisti sono particolarissime entità matematiche, la cui realtà è ai confini del pensabile, e ha a che fare con l'infinito, il nulla e lo zero: «Krone pianse due lacrime di dolore. La lacrima uscita dall'occhio giallo la chiamò moltiplicazione e la diede al niente; quella uscita dall'occhio azzurro la chiamò addizione e la porse al tutto...». Appassionato di divulgazione scientifica, l'autore non sopporta l'idea che la matematica possa spaventare qualcuno, oppure annoiare qualcun altro, e men che meno attirare l'odio da parte di chicchessia. Perciò si è cimentato in questi romanzi brevi con cui spera di portare un piccolo contributo alla causa.