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«Miss Greene ha stabilito ieri il record assoluto nella storia della bibliofilia, un exploit che ha valso alla giovane bibliotecaria l'ovazione dei presenti. Gli applausi sono durati così a lungo che è stato necessario interrompere la seduta per riportare la calma...».
Nella prima metà del Novecento Belle Greene è stata la donna più celebre e ammirata sulla scena culturale americana: la sua fama varcò l’oceano, raggiunse i grandi salotti europei, dove sedevano i nomi più prestigiosi del collezionismo aristocratico internazionale. Mercanti d’arte e critici si contendevano i suoi favori, le case d’aste attendevano il suo arrivo e le sue strategie con attenzione e emozione. Direttrice dell’immensa biblioteca di J.P. Morgan, uno degli uomini più potenti d’America, Belle ha goduto di stima e prestigio senza uguali.
“La bellezza dai capelli d’ebano” l’aveva battezzata la stampa newyorkese affascinata dalla sua eleganza moderna e eccentrica, dalla fierezza del suo portamento, dall’anticonformismo del suo stile di vita. Fuori da ogni canone estetico e etico convenzionale, Belle è stata una testimonianza scintillante della working woman: indipendente e single, frequentatrice di uomini sposati, capace di flirtare con tutti e stabilire intimità con pochissimi, al fianco di J.P. Morgan ha rappresentato più di una bibliotecaria, condividendo i momenti più drammatici della storia finanziaria americana, da un punto di vista privilegiato, conquistandosi la fiducia del magnate e della sua famiglia.
“Il mio
problema? La curiosità. Un desiderio insaziabile e irresistibile, per non dire
folle, di conoscere tutto. Conoscere l'universo, cioè il mondo intero.
Conoscere le persone, tutte le persone. Conoscere tutte le emozioni. Conoscere
tutti i tipi di rapporti umani, siano essi divini o infernali.”
Alexandra Lapierre ha condotto un lavoro monumentale di ricerca e studio per scrivere
un romanzo coinvolgente e al tempo stesso straordinariamente affidabile dal
punto di vista storico, e ci ha consegnato un libro che racconta un’esistenza incredibile.
Perché Belle Greene era in realtà nera e come tale non solo non avrebbe mai
avuto accesso alla carriera che ha fatto, ma non avrebbe nemmeno potuto mettere
piede nei luoghi che lei stessa ha contribuito a rendere leggendari.
Solo che la sua pelle non era scura, Belle sembrava bianca, e per questo ha osato compiere il cosiddetto The Passing, la contraffazione dei suoi documenti e della sua stessa vita, inventandosi una discendenza portoghese: come lei tante persone miste che erano frutto di incroci lontani generazioni, e potevano passare per bianche. Un’esistenza di menzogna per poter avere libertà, in un’America razzista che aveva ancora in essere la “one drop rule” per la quale anche solo un unico lontano antenato nero era condizione sufficiente a definire una persona come nera. Una linea di colore indelebile e eterna che sanciva differenze e emarginazione.
Mentendo sulle proprie origini, Belle si assicurò la possibilità di un’educazione, di un lavoro, di un prestigio, ma il prezzo fu rinnegare le proprie origini, e negarsi per sempre la possibilità di diventare madre, perché rappresentava il rischio di partorire un figlio più colorato del lecito.
La “nera bianca” che creò la Morgan Library & Museum di New York sacrificò tutto per il suo Grande Capo, J.P. Morgan, con una tenacia e un’impetuosità che le guadagnarono il soprannome di Bull, Toro.
Ma è soprattutto dalle centinaia di lettere scritte all’uomo che amava, il famoso storico d’arte Bernard Berenson, che emergono i tratti della Belle intima, una donna combattuta e complessa, potente e enigmatica. La storia segreta di Belle Greene rivela la forza della sua frattura interiore e il dolore delle origini nascoste, portando alla luce la contraddizione del mondo in cui viveva.
“In me conta solo ciò che non viene visto, conta solo ciò che non viene
sentito. È nell'oscurità che vivo la mia vita reale, la mia vita vera, in me
stessa e per me stessa. Dietro il sipario della mia anima.”
Romanzo sontuoso, Belle Greene conduce nel bel mezzo di vite segnate dall’ossessione
del bello, tra libri antichi e oggetti d’arte, viaggi alla ricerca di
manoscritti rari, teatri, musei, la ruggente vita newyorkese e gli aristocratici
lussi delle residenze europee, il buen retiro nella campagna toscana, scandali
sentimentali e imprese finanziarie. E su tutto il ritratto di una ragazza
appassionata e vitale che si è fatta beffe del mondo, seducendolo.
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