Benché la connessione fra arte, religiosità ed educazione sia certamente nota, la novità di questo volume sta nella ridefinizione, operata dai curatori, delle categorie di lettura di tale nesso: l'espressione artistica è tematizzata infatti non più semplicemente come produzione di un "oggetto" riconoscibile come "opera d'arte", ma come pratica che in larga parte si esaurisce nei processi della sua peculiare espressività, come apertura di orizzonti estetico-sensibili, ma insieme trascendenti, fatti "della stessa stoffa" dell'educazione da un lato e dell'esperienza religiosa dall'altro. Per questo motivo il volume offre autorevoli riflessioni che spaziano dalla musica - antica e contemporanea -, al teatro, alla danza, e perfino al disegno infantile, integrati da contributi di taglio squisitamente pedagogico che contribuiscono a mettere a fuoco l'ipotesi di lavoro dei curatori: dimensione estetica e religiosa si situano al cuore del processo educativo in quanto domanda consapevole ed esperienza di un significato presente e contemporaneamente trascendente, senza il quale l'educazione non potrebbe compiersi. Contributi di: M. Caputo e G. Pinelli, R. Casadei, M. Casari, M. De Marinis, C. M. Fedeli, R. Gabbiadini, F. Lollini, M. Musaio, A. G. A. Naccari, C. Ruini, C. Sirk.