È tra le prime opere in cui il coming out è associato alla vita politica. Ispirata alla storia di Guy Burgess, nota spia russa e traditore dell'Inghilterra, è ambientata in una prestigiosa scuola privata inglese degli anni '30, dove si forma la futura classe dirigente. Nonostante le relazioni tra i ragazzi siano comuni l'omosessualità va tenuta sommessa, si tratta di un peccato condiviso e perdonabile purché rimanga privato. Finché un ragazzo, Martineau, viene scoperto e denunciato da un professore e si suicida. L'autore ci mostra i giochi di potere, le ipocrisie e le debolezze degli adolescenti e ci regala due personaggi straordinari, ironici, ribelli, e insofferenti verso il sistema. Judd studioso e fervente comunista ignaro delle reali dinamiche storiche, con in mente una Russia idealizzata e Bennett finalmente consapevole che la sua omosessualità non è uno scherzo né una fase, ma parte della sua identità. Sognano entrambi un'altra Patria che non chieda fedeltà ai cieli e al militarismo ed è per questo che non arriveranno mai a essere parte dell'élite, già estromessi dai compagni all'interno delle mura scolastiche. Purtroppo a scuola come in politica: no commies, no queers.