Che l'amore passi e si perda è un adagio consolidato. Come una sbronza, lascia postumi, lividi e ammaccature. Occorre saper bere, ingannare o lusingare, per farlo parlare, restare. Ci provano questi racconti: brevi storie che riescono appena a tratteggiarne qualche figura; incontri, vicende fugaci che sostengono per lo più la parte dell'inesperienza, dell'impaccio. Voluttà, cupidigia, lussuria, ambizione, meraviglia e gelosia. Soprattutto tradimento e perdono, nel loro affondare nella memoria da cui originano e a cui, con stremata mestizia, tendono. Forse soltanto per non rimpiangere... Una sorta di éducation sentimentale frammentaria, e "frantumata" in episodi esemplari, incontri lievi e fuggevoli; sorprendenti, perché si realizzano per quella sorta di incantesimo che rende proprio quanto non è dato in sorte.